roberto schira
Ghiacciaio di Saleina 1982
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Quand’ero ancora studente a Zurigo, il mio amico (e coinquilino) Bernard stava cercando qualcuno che lo accompagnasse sul ghiacciaio di Saleina nel massiccio del Monte Bianco. Bernard stava scrivendo un dottorato in glaciologia e doveva effettuare delle misurazioni riguardanti i movimenti, gli spostamenti e lo scioglimento dei ghiacciai. Non avendo grandi impegni, mi proposi con entusiasmo. La salita in elicottero fu stupenda. Ci accompagnò un giovane pilota militare, che pilotava con una delicatezza estrema. Per la discesa invece si fece capo a una ditta di trasporti. Il loro pilota era abituato ai voli in montagna e fu… come sulle montagne russe. Durante il soggiorno, che durò un paio di settimane, aiutai Bernard a eseguire le trivellazioni: avevamo una sonda a vapore con una pompa per forare il ghiaccio. Devo dire che mi divertii parecchio! Il ghiacciaio era come un gigantesco piumone pietrificato. Camminarci sopra era emozionante. All’inizio con estrema cautela e poi piano piano con più disinvoltura. Il suo aspetto cambiava ogni giorno, a dipendenza del tempo che faceva, della luce e del calore. A volte grigio, a volte rosa, poi azzurro e in seguito turchese. Stupendo!
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Fotografie scattate con Olympus OM1, obiettivi Zuiko 24mm f/2.8, 50mm f/3.5 macro e 135mm f/2.8. Originali su diapositive. Scansioni effettuate con scanner Epson Perfection 4490 Photo.