roberto schira
Jena B 75mm f/1.5 1962
copyright © roberto schira: tutti i diritti riservati copyright © roberto schira: tutti i diritti riservati copyright © roberto schira: tutti i diritti riservati
Le fotografie originali del test hanno una risoluzione di 7360 x 4912 px. Il dettaglio nella casella rossa corrisponde a 1/10 e cioè a 736 x 491 px. Per ingrandire il dettaglio basta cliccarci sopra.
Sony FE 28-70mm f/3.5-5.6
quale termine di paragone
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La qualità dell’immagine è ecce- zionale nella parte centrale, ma meno buona verso i bordi, spe- cialmente alla massima apertura, alla quale si presenta anche una certa patina flou. La resa dei colori è ottima, così come lo sfuo- cato, simile a quello del Biotar 58mm (progenitore dell’Helios-44) E’ la lente ideale per ritratti morbidi, ma allo stesso tempo nitidi, con un effetto retrò dovuto all’età del progetto.
Date le dimensioni si può tranquil- lamente definire un peso massi- mo, anche se al giorno d’oggi le lenti di una certa qualità e lumino- sità sono tutte piuttosto pesanti. Dà subito un’impressione di grande solidità e accuratezza costruttiva. le ghiere scorrono in modo perfetto ed è presente un sistema per limitare l’impostazio- ne del diaframma. E’ un vero piacere da usare: l’ergonomia è buona e la messa a fuoco facile e precisa, anche se a tutta apertura bisogna essere estremamente precisi.
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apertura = f/1.5
apertura = f/5.6
focale = 70mm apertura = f/9
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In origine denominato Zeiss Biotar è stato progettato negli anni ‘30 da Willi Merté. Per questioni di proprietà del marchio, dopo la chiusura della DDR la Zeiss Jena ha dovuto cambiare nome. Ottica fenomenale con grande luminosità e eccezionale definizione. Ideale per i ritratti. Il piano di messa a fuoco a tutta apertura è però millimetrico, quindi necessita di grande attenzione. Il bokeh è molto particolare e in grado di generare l’effetto swirly.
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